<<Noi astenuti per modificare il Mes.
Spaccati? Maggioranza europeista e questo voto potrebbe essere utile»

Lupi: l’opposizione mi ha deluso, serviva un confronto sull’Europa

ROMA «Anche i Moderati si arrabbiano».

Nel loro piccolo, onorevole Maurizio Lupi?
«Continuiamo sulla nostra strada e stiamo crescendo, i sondaggi ci danno al 2%. Questo voto dimostra quanto sia fondamentale nella maggioranza la presenza politica delle forze popolari e di Noi Moderati».

Nel suo intervento in Aula ha gridato «e che cavolo!». Non è da lei.
«È che le opposizioni mi hanno deluso molto, perché da mesi strumentalizzano la questione del Mes. Abbiamo perso un’occasione per fare un confronto importante sul futuro dell’Europa».

E la colpa sarebbe dell’opposizione e non della maggioranza, che ha votato contro la ratifica del Fondo?
«Per maggioranza e opposizione questa era l’occasione per un confronto serio su come è cambiata la Ue dopo la pandemia. Non è stato così. Le opposizioni hanno dimostrato di non avere lo sguardo alto e di utilizzare i trattati internazionali più per attaccare la maggioranza che per remare nella stessa direzione».

Nemmeno voi remate nella stessa direzione. Sul Mes vi siete spaccati, Lega e Fdl da una parte e Noi Moderati e Forza Italia dall’altra.
«La modifica del Patto di stabilità dimostra che la maggioranza è europeista e rema nella stessa direzione. Sul Mes da sempre Fdl e Lega sono contrari. Noi Moderati e Fl siamo sempre stati a favore e ci siamo astenuti perché per ratificare il Mes allargato erano  necessarie modifiche».

Intanto però si impedisce a tutti gli altri Paesi Ue di ricorrere a questo strumento in caso di crisi bancarie.
«Lo spread era a 161 e dopo il voto a 161 è rimasto e non mi pare che la Borsa sia crollata. Non mi straccerei le vesti. Come segnale politico vale molto di più l’approvazione da parte dell’Italia delle nuove regole del Patto di Stabilità, piuttosto che la bocciatura del Mes. Meloni e Giorgetti hanno siglato un compromesso nobile, dove ognuno ha fatto un passo indietro per fame uno avanti».

Oppure la premier non trova il compromesso così nobile e ha affossato il Mes per una sorta di ritorsione?
«Nessuna ritorsione, non è con le prove muscolari che si costruisce una Ue diversa, ma con la credibilità delle proposte e il confronto serio».

Impedire alla Germania di fare ricorso ai soldi del Mes, se mai dovesse averne bisogno, non è una prova muscolare? Una specie di veto?
«Non è un veto. Il voto italiano non impedirebbe alla Germania di usare il Mes ma potrebbe accelerare la modifica dello strumento, come noi chiediamo».

In che direzione?
«Ne discuteremo. Noi vogliamo arrivare al coinvolgimento più diretto del Parlamento Ue e dei parlamenti nazionali per l’utilizzo dei
fondi. E ricordiamo che l’accelerazione al voto del Parlamento l’ha voluta l’opposizione, non la maggioranza».

Il risultato è che l’Italia è isolata in Europa. Non hanno ragione Schlein e Conte, almeno su questo punto?
«Dal Pnrr al Patto di stabilità, fino al patto sui migranti, i fatti valgono più delle opinioni. Le sembra che l’Italia sia isolata? In ogni caso questo voto può aiutare a modificare il Mes allargato».

Con quali alleati?
«I primi alleati saranno gli altri Paesi fondatori».

Salvini ha vinto e Giorgetti ha perso?
«Con il patto di Stabilità abbiamo vinto tutti».

Sicuro?
«Il ministro Giorgetti ha dimostrato serietà e responsabilità. Non vedo spaccature, vedo grandi opportunità».