CHI SIAMO
Noi Moderati è un partito di centrodestra liberale-riformista ed europeista che si ispira a valori cristiani.
Nasce nel 2022 per riunire diverse esperienze politiche e territoriali per valorizzare la coalizione di centrodestra divenendo poi, nel 2023, un vero e proprio partito politico. Al centro c’è il NOI: l’unione di storie ed esperienze politiche locali che assieme formano una nuova proposta tra idee e competenze eterogenee, mantenendo un forte contatto con la realtà territoriale.
Possiamo definirci un partito votato al buon governo per migliorare il futuro del Paese: Formazione, scuola, imprese, famiglia, commercio, infrastrutture, sanità, difesa, internazionalizzazione e sostenibilità. Un perfetto connubio tra molti giovani che hanno voglia di impegnarsi nel governare e amministrare il territorio assieme all’esperienza di chi vuole formare “questi giovani” per renderli politici di qualità.
Per Noi al centro ci sono le Persone (le maiuscole contano), crediamo dunque che il contributo di tutti sia fondamentale per tornare a fare la buona POLITICA. Vogliamo restituire la dignità del ruolo che ha la Politica riportando i cittadini ad occuparsi della res pubblica in modo attivo e partecipato. Crediamo nel buon governo per far ripartire l’Italia, consapevoli che solo Uniti si vince. Per questo puntiamo sul “noi”, valorizzando prima di tutto il rapporto con il territorio e con le tante formazioni sociali in grado di mantenerlo in buona salute.
L’orizzonte delle nostre proposte è il 2027: una serie di riforme da attuare in cinque anni insieme agli alleati di centrodestra, compagine della quale costituiamo la “gamba” di centro, civica e moderata: chi vota noi vota la stabilità e il buonsenso necessari per rilanciare lo sviluppo del Paese.
A questo scopo vogliamo semplificare la burocrazia e liberare i talenti troppo spesso scoraggiati dal peso delle procedure amministrative e da uno Stato che deve sostituire all’attitudine assistenziale la capacità di valorizzare il lavoro e l’intrapresa. Per promuovere uno sviluppo reale vogliamo investire nella scuola, aumentare i fondi per l’assegno unico universale per i figli e alleviare la pressione fiscale sul lavoro.
Crediamo che l’Italia si fondi su una lunga tradizione di rapporti virtuosi, dalla famiglia alle alleanze internazionali, dalle piccole e medie imprese fino alle migliaia di associazioni che costituiscono una fitta rete di “istituzioni informali”, senza le quali il nostro Paese sarebbe infinitamente più povero.
Noi vogliamo sostenere i corpi intermedi e la loro funzione essenziale nel mantenimento della coesione sociale. Crediamo che l’Italia sia fatta tutti i giorni da chi si sente protagonista del cambiamento e prova a offrire il proprio contributo. Per questo, noi vogliamo superare la logica del reddito di cittadinanza, una misura che negli ultimi anni ha alimentato una mentalità che vede nell’assistenzialismo una strada desiderabile, e introdurre un “reddito di resilienza” che al contrario premi il lavoro e l’intrapresa, soprattutto nelle aree più fragili del Paese.
Noi vogliamo che sia riconosciuta la dignità del lavoro, che si ripristini l’ascensore sociale, che sia premiato il merito e che chi rimane indietro sia accompagnato e non abbandonato a sé stesso. Tagliare il cuneo fiscale e favorire il welfare aziendale sono solo due esempi con cui rimettere al centro 4 un’alleanza tra imprese e lavoro che non può rischiare di rompersi. Crediamo che i giovani siano la prima ricchezza del Paese e che possano contribuire al rilancio della società: hanno solo bisogno di opportunità reali per dimostrare il loro talento anche quando si affacciano sul mondo del lavoro. Noi vogliamo che possano ricevere una formazione davvero abilitante e una retribuzione dignitosa, senza alimentare scontri generazionali e sociali, e non vedere il proprio futuro messo a repentaglio da un continuo accrescimento del debito pubblico. In un contesto di emergenza demografica, in cui la popolazione in età lavorativa potrebbe ridursi del 10% già nei prossimi trent’anni, l’unica via per garantire domani la sostenibilità dell’Italia è investire oggi sulle nuove generazioni.
Crediamo che l’Italia debba investire con coraggio nelle tecnologie del futuro per non arrivare impreparata alle sfide che l’innovazione porterà nei campi della biomedicina, della robotica, dell’automazione, dell’intelligenza artificiale e dell’energia. A tal proposito sosteniamo senza pregiudizi né allarmismi il nucleare di nuova generazione e le sperimentazioni sulla fusione nucleare. Siamo contrari alla politica del “no a tutto” che ha fatto perdere tempo prezioso all’Italia, un Paese che invece – oggi come non mai – deve garantire la piena e rapida attuazione dei progetti del PNRR realizzando grandi investimenti in infrastrutture, materiali e immateriali. Puntiamo agli investimenti nelle reti ferroviarie e in quelle idriche, nello sviluppo dei porti commerciali e delle darsene turistiche fino alla posa delle dorsali in fibra ottica per connettere Nord e Sud, centri e periferie, aree montane e isole, fungendo da volano per la crescita economica. Crediamo che l’Italia, inequivocabilmente collocata nell’Occidente euroatlantico, radicata in un’Europa che deve tornare al sogno dei suoi padri fondatori, meriti uno Stato più efficiente e rispettoso delle capacità dei suoi cittadini.
Vogliamo dare spazio a queste energie e favorire il rinnovamento delle istituzioni, perché siano un ponte al servizio dell’Italia che verrà.