On.Romano, immigrazione : «chi sceglie di venire in Italia lo deve fare attraverso un percorso di legalità»

Parole chiare e nessuna demagogia sulla questione #migranti. Servono regole chiare e una pianificazione attenta. Questo governo ha una visione, un’idea e un progetto, a tutela dei migranti e contro gli scafisti.
Si sono spese molte parole in questi anni sul fenomeno della immigrazione clandestina e, spesso, si è fatta solo tanta demagogia, soprattutto per quello che attiene una politica dell’accoglienza generalizzata che si scontra con la realtà dei numeri e con la concretezza dei fatti. Ebbene, negli ultimi dieci anni – e ricordo che nessun governo di #centrodestra si è trovato a gestire flussi di migranti dalle coste del Nord Africa in questo lasso di tempo –, abbiamo assistito a politiche che non hanno raggiunto l’obiettivo. Per l’esattezza fra il 1997 e il 2010, sono arrivati ogni anno via mare in Italia dalle coste africane 23 mila fra migranti e richiedenti asilo. Fra il 2011 e il 2013, 118 mila persone. Fra il 2017 e il 2018 sono morte in mare almeno 4167 persone e, tra il 2018 e il 2019 – Salvini ministro degli Interni – 1314 persone. Mi chiedo allora se per caso non si è evitato di affrontare in modo organico un problema che sicuramente non può essere risolto senza un sostegno dell’Unione europea e che comunque richiede una strategia e una visione. Questo governo una visione ce l’ha, ossia un’idea su come affrontare il tema. Il punto centrale è che sono bene accolti coloro che arrivano in modo regolare, accedendo ai percorsi stabiliti nel decreto in questione. Risponde a questo criterio la programmazione dei flussi di ingresso da adottare anno per anno. Il governo riconosce una corsia preferenziale a quei paesi che attiveranno campagne di sensibilizzazione sui rischi del fenomeno della immigrazione clandestina, in sinergia con i Paesi interessati. E’ molto chiaro: noi vogliamo contrastare l’immigrazione clandestina, semplificare il rilascio di nulla osta per le domande di ingresso regolari e regolamentare, per quanto possibile, il fenomeno che ha mille implicazioni e sfaccettature. Tra le misure adottate, l’attivazione di corsi di formazione e istruzione nei paesi terzi volti al raggiungimento della conoscenza della lingua italiana, un fermo contrasto al caporalato, indirettamente legato al fenomeno della immigrazione clandestina, il riconoscimento dei diritti dei migranti. Il sottoscritto è figlio di un immigrato e posso capire più facilmente il disagio e le esigenze di chi è costretto a lasciare il proprio paese. Siamo perfettamente consapevoli che non si può fermare il mare con le mani e negare il giusto diritto di sperare in un futuro migliore in una terra diversa dalla propria. E’ per questo che occorre una politica seria che dica veramente come stanno le cose, altrimenti la politica dell’accoglienza resterà solo un miraggio per molti, uno slogan per alcuni e un affare per chi lucra sul dolore e sulla disgrazia. Noi diciamo che chi sceglie di venire in Italia lo deve fare attraverso un percorso di legalità, nel rispetto dei diritti e della legge e che serve restituire diritti e dignità ai migranti, nel fermo contrasto agli scafisti e alle tratte di essere umani.