Maurizio Lupi:

“L’approvazione della direttiva europea sulle case green può rivelarsi peggiore di una tassa patrimoniale, perché, senza fondi adeguati ed in assenza di un riconoscimento delle molte diversità urbanistiche dei paesi membri, andrebbe a colpire in modo lineare tutti i proprietari di casa, comprese le fasce medie e quelle più deboli, che in Italia, spesso, riescono a sopravvivere grazie alla proprietà dell’immobile in cui abitano.

Siamo tutti d’accordo sulla necessità della transizione ecologica, ma i risultati saranno fallimentari se le politiche ambientali saranno messe in contrapposizione a quelle economiche e sociali, creando nuove povertà. Occorre darsi obiettivi raggiungibili e prevedere percorsi graduali ed un adeguato sostegno economico per raggiungerli.
Non permetteremo che le case, bene rifugio per eccellenza delle famiglie italiane, diventino ‘terra di conquista’ di speculatori internazionali”.