Il 25 novembre 2021 il Presidente del Consiglio, Mario Draghi e il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, firmeranno il «Trattato del Quirinale», un accordo annunciato nel 2017 che modificherà la cooperazione tra Italia e Francia. Successivamente, il 29 novembre 2021 a Parigi, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, e il Presidente dell’Assemblée nationale, Richard Ferrand, firmeranno un accordo di cooperazione strutturata tra le due Camere.

Le relazioni bilaterali tra i due Paesi rappresentano un fattore rilevante per la politica industriale e lo sviluppo economico dell’Italia. Negli ultimi anni l’integrazione produttiva tra l’economia francese e quella italiana è aumentata considerevolmente, con casi di rilievo come l’accordo tra Fiat e Psa, l’ingresso di Cassa depositi e prestiti, Intesa Sanpaolo in Euronext, oltre alle possibili fusioni di Unicredit con le banche francesi Crédit Agricole e Société Générale e le mire di Axa su Assicurazioni Generali già citate dal Copasir.

Il 27 gennaio 2021, dopo anni di negoziato, il progetto di acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri è stato bloccato definitivamente in seguito a una riunione telefonica con il Ministro dell’economia francese; come riferito da alcune agenzie di stampa.

Tuttavia, ogni accordo di cooperazione deve rispettare i principi di reciprocità, inoltre, i contenuti di tale Trattato, che sarebbe sottoposto a ratifica del Parlamento italiano qualora fosse firmato, non sono stati condivisi con le Camere neanche nelle loro linee generali, poiché le uniche informazioni di carattere generale sono contenute in un comunicato stampa della Presidenza della Repubblica francese.

Ho chiesto al Ministro di competenza, in Commissione Affari Esteri, quali misure il Governo italiano abbia previsto di introdurre nel testo del «Trattato del Quirinale» per tutelare il sistema imprenditoriale italiano.

On. Maurizio Lupi