On.Romano, riforma del fisco : «l’attuale sistema fiscale italiano somiglia ad un mostro che mette paura a tutti»

La riforma del #fisco attraverso la legge delega è un primo importante segnale verso una semplificazione e un ammodernamento del sistema, nella consapevolezza che il fisco e l’Agenzia delle Entrate debbano essere considerati non come nemici del cittadino ma come strumenti dello Stato al servizio della comunità e del bene comune. La società è cambiata e in modo veloce e proprio per questo, norme e regolamenti devono essere adeguati alle nuove esigenze.
L’attuale sistema fiscale italiano somiglia ad un mostro che mette paura a tutti e che non si riesce più a gestire. Pagare le tasse è un dovere ma è chiaro che se a questi pagamenti non corrispondono servizi adeguati e opportunità il rapporto di fiducia nei confronti del fisco si incrina inevitabilmente. Compito di questo governo – che lo ha scritto a chiare lettere – è quello di rendere la materia accessibile a tutti e semplice. E’ la nostra visione della società, il modello al quale questo governo sta lavorando e la legge delega va proprio nella direzione di questa concezione liberale e non oppressiva.
Le parole chiave sono razionalizzazione, semplificazione e chiarezza. Sono attualmente in vigore adempimenti fiscali e scadenze che segnano la vita dei contribuenti, obbligati a fare ricorso a commercialisti e consulenti per capire cosa devono pagare e perché. Necessari, doverosi i controlli per contrastare l’evasione fiscale ma, sicuramente, occorre ridurre il prelievo fiscale alle imprese che effettuano investimenti qualificanti e che operano delle assunzioni.
E’ questa la risposta concreta che vogliamo dare anche al lavoro e all’occupazione, aiutando le imprese, vero motore economico del nostro Paese perché creano ricchezza e benessere, sicurezza e futuro. Mi riferisco essenzialmente alle piccole e medie imprese, vero tessuto produttivo dell’Italia e non ai grandi gruppi che riescono a realizzare utili e che hanno ben altri strumenti per superare le congiunture di crisi.