Finalmente, dopo un anno di politiche che hanno evocato la paura, l’ansia e la demoralizzazione nella gente, oggi dal presidente #Draghi è arrivato un messaggio nuovo, che riassumo in tre parole: fiducia, unità e giovani.
#Fiducia (verso le istituzioni, verso il futuro) che si trasmette con l’#unità di un popolo, quello italiano, che si ritrova nella sua identità, come ha fatto sindaco di San Bassano (Cremona), che invece di lamentarsi per le disfunzioni del sistema dei vaccini si è rimboccato le maniche, ha preso un pulmino e ha personalmente portato gli anziani del suo paese a vaccinarsi.
I #giovani, vero pilastro di rilancio. Dobbiamo investire nei giovani, cioè investire in un’educazione che li prepari al lavoro, non per fini economicisti, non per pagare i debiti che gli lasceremo, ma per renderli protagonisti dignitosi della loro vita e del futuro di questo Paese. Mi auguro si riesca a mettere in atto l’annuncio di riapertura delle scuole subito dopo Pasqua. Ricordo che le scuole, come ha recentemente documentato una ricerca su 7 milioni e mezzo di studenti, non sono luogo di contagio. Sosteniamo le scuole, anche quelle paritarie, ancora una volta dimenticate nel decreto Sostegno.
#Economia. Bisogna iniziare a pianificare le riaperture, ma che siano tali, una ripresa del lavoro, non una timida concessione. Faccio l’esempio dei ristoranti: se ci sono le condizioni per riaprirli, li si faccia lavorare tutto il giorno: la distinzione fra il pranzo sicuro e la cena insicura è difficile da capire e ancor più da accettare. E in tema di infrastrutture, per far ripartire i cantieri, si intervenga con una norma semplicissima: il nostro codice degli appalti non preveda una norma in più delle direttive europee.
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