Quando ci si accorge che c’è una ingiustificata disparità di trattamento nelle chiusure delle attività, non ci si deve difendere. Ci si deve correggere. E bisogna farlo presto perché ogni giorno perso è un giorno in meno per recuperare la fiducia delle persone.

Basta con i ‘’faremo’’, ‘’vedremo’’, ‘’verificheremo’’, ‘’studieremo’.

L’incertezza, la confusione, le incomprensibili disparità di trattamento e le regole non chiare fanno più danni all’economia e alle famiglie di qualsiasi altra cosa.

In questo momento, in cui il nostro rapporto con la casa sta cambiando in maniera evidente, è utile o meno avere la possibilità di andare in un negozio di #mobili per comprare una scrivania? Perché in zona rossa possono rimanere aperte le concessionarie d’auto e non i negozi di mobili, che ricevono per appuntamento, e che vendono beni essenziali almeno quanto le automobili?

Al di là dei ristori o i sostegni, perché in zona gialla un #ristorante può rimanere aperto fino alle 18,00 e non fino alle 21,00? Il virus fino alle 18,00 non contagia e dopo sì? Ci si concentri nel far rispettare il divieto di assembramento piuttosto.

Perché si chiede al nostro personale medico e sanitario di essere in prima fila nel piano #vaccinazioni e non li si tutela con lo scudo penale? È giusto o meno che i vaccinatori, chiamati solamente a svolgere il loro compito da parte dello Stato, corrano rischi penali per delle conseguenze che potrebbero non dipendere da loro errori? Non sono più eroi come abbiamo sempre, giustamente, detto?
Basta con i ‘’faremo’’, ‘’vedremo’’, ‘’verificheremo’’, ‘’studieremo’’.
I problemi vanno risolti subito.
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