Lupi: “Attenti alle divisioni interne, i governi cadono sempre così”
ROMA – “Io ricordo sempre a tutti che i governi non cadono mai per una spallata dell’opposizione, ma per le divisioni della maggioranza», riflette l’ex ministro Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, la quarta gamba della coalizione di governo, al termine di una giornata sull’ottovolante, per il centrodestra. -Non è il nostro caso- aggiunge – ma dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, con responsabilità e serietà.
Sulla Rai è solo un inciampo, come dice Meloni, o l’inizio di una crisi di governo?
“Non vedo l’inizio di una crisi di governo, anche perché la questione in sé non può scatenarla, siamo tutti d’accordo che la Rai sia un servizio pubblico fondamentale e che vada finanziata, si è discusso su come farlo. É stato un inciampo, ha ragione Meloni, anche su altre questioni ci sono state distinzioni in passato, come sul terzo mandato.”
Gli argomenti però cominciano ad essere tanti, dall’autonomia al golden power su Unicredit.
“Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Siamo una coalizione con forze politiche, la differenza che ognuпо porta è una ricchezza. Sul programma di governo poi non c’è stato un voto su cui ci siamo spaccati Su alcuni temi si, ci sono distanze. Per esempio come Noi Moderati crediamo che su Unicredit sia il mercato a dover decidere e che mai lo Stato debba invaderlo. Ma se ne può discutere e poi decide Meloni. La cosa più importante è capire che abbiamo davanti una sfida di governo. Serve un metodo, Non vince uno o perde l’altro, perdiamo tutti se falliamo questa sfida. 0 vinciamo se siamo uniti, come alle Europee.”
Parlava di un metodo. Come si evitano altri incidenti?
“I protagonismi personali sono legittimi, ma deve prevalere in tutti noi la coscienza della responsabilità che abbiamo. E io l’ho vista, domenica sera, anche da Matteo e da Antonio. Questa da 30 anni è la forza del centrodestra. Quindi abbassiamo i toni, lavoriamo seriamente, tanto poi ogni nostro elettore ci premierà per quello che abbiamo fatto. Faccio un esempio che ci riguarda: le politiche sull’immigrazione per Noi moderati sono fondamentali. E c’è un pò di differenza rispetto alla Lega. Bisogna lottare contro l’immigrazione clandestina, ma anche per l’integrazione dei regolari. Eravamo contrari all’emendamento della Lega che modifica il decreto Flussi sui ricongiungimenti portandoli a due anni. Comunque lo abbiamo votato, ma lo modificheremo. Questo è il modo.”
Non teme che il posizionamento di destra-destra della Lega, condito dalle sortite di Vannacci, allontani un pezzo di voto moderato e che lo spinga verso il centrosinistra?
“No, il contrario. La presenza di Noi Moderati e di Fl permette di essere interlocutori affidabili anche per chi aveva creduto nel Terzo polo o nel centrosinistra. Penso ai nostri ultimi ingressi, da Mariastella Gelmini a Mara Carfagna, a Giusy Versace. Non a caso sabato e domenica titoleremo il nostro congresso programmatico così: un nuovo inizio. Oltre al contributo di Giorgia, ci sarà anche quello di Tajani.”
Davvero non crede che il Salvini che flirta con Orbán sia un problema, per il vostro elettorato che sovranista e populista non è?
“Ma già Berlusconi teneva insieme Bossi, che parlava dell’indipendenza della Padania, e An che insisteva sull’unità della nazione.”
Visto che l’apericena non è servito, c’è bisogno di un conclave?
“Non c’è bisogno né di patti della crostata, né di patti della coppa Davis. Perché la Davis l’abbiamo vinta e la crostata l’abbiamo già mangiata Abbiamo un bel lavoro da fare sulla legge di bilancio. I conclavi poi finiscono. E c’è sempre la fumata bianca”
Intervista a la Repubblica