“Famiglie, imprese, istruzione, attenzione alla giustizia sociale: questi i pilastri del nostro apporto e sostegno alla manovra”
Ecco i nostri punti cardine della manovra oggetto dell’intervento dell’On.Cavo in aula alla Camera in discussione generale
Il tratto distintivo di questa legge di bilancio è la ricerca della giustizia sociale, con il supporto alle famiglie e alle imprese in difficoltà, l’attenzione ai redditi più bassi, il contrasto al caro bollette e all’inflazione, il trasferimento di risorse da coloro che possono tornare a contribuire al mondo produttivo a chi invece non può.
E’ questa l’impostazione che Noi Moderati abbiamo stimolato e condiviso di questa manovra.
Nello specifico, come Noi Moderati, abbiamo chiesto e ottenuto l’eliminazione della parola “congrua” a descrizione della proposta lavorativa che un percettore di reddito di cittadinanza non può rifiutare: un passo avanti per rendere più efficiente un sistema che finora ha completamente fallito la missione di accompagnamento al lavoro.
Anche la scelta del governo di ridurre a 7 mesi la durata del reddito di cittadinanza coglie il segno della nostra proposta di limitarlo: risparmiare per investire in misure di prospettiva (per esempio gli incentivi per le assunzioni degli under 36, l’aumento della platea per il taglio del cuneo fiscale).
Ancora, come Noi Moderati abbiamo chiesto l’estensione del congedo parentale a entrambi i genitori, e non solo alla madre, per principio, per restituire a entrambi il diritto alla genitorialità.
Ulteriore nostra battaglia è stato l’aumento dell’assegno unico per le famiglie numerose, e l’attenzione alla scuola: quella pubblica (positiva la flessibilità sul dimensionamento scolastico, fatta propria dal governo e da noi richiesta con un emendamento), e quella paritaria: positivo l’aumento di 30 milioni dei fondi per le scuole paritarie, per garantire il pluralismo educativo.
Altra conquista importante, l’aumento richiesto del fondo per le donne vittime di violenza: quasi due milioni in più per proteggerle e reintrodurle nel mondo del lavoro nella società.
In conclusione un rifermento anche alla nostra Liguria, e all’emendamento sostenuto in commissione bilancio per abbassare l’imposizione al 5 per cento sulle pensioni dei frontalieri liguri che hanno maturato la pensione nel principato di Monaco, come accade per chi ha lavorato oltre confine in Svizzera: si tratta soprattutto di operai, manovali e addetti alle pulizie, persone con pensioni minime.
Grazie a questo correttivo saranno equiparati agli altri frontalieri.