Il tema su cui dobbiamo soffermarci è quello di chi lucra e si approfitta della disperazione altrui, fingendo di dare speranza a chi è disposto ad affrontare il mare in condizioni di estrema precarietà con il sogno di una vita migliore. Speranza che si trova, spesso, a fare i conti con la morte. Ecco perché dobbiamo incentivare i corridoi umanitari e trovare soluzioni che possano garantire più sicurezza anche a chi scappa da guerre e carestie.