Lupi: «La sconfitta?Non di Giorgia,
ma di tutti. Per i moderati buon risultato»

Maurizio Lupi, il risultato delle elezioni in Sardegna…
«Le abbiamo perse tutti, non mi piace che si scarichi una sconfitta soltanto su una persona».

Su Giorgia Meloni che ha voluto fortemente Paolo Truzzu...
«Truzzu lo abbiamo voluto anche noi. Tutta la coalizione era d’accordo a candidare il sindaco di Cagliari. In politica si vince e si perde tutti insieme».

Il sindaco Truzzu ha avuto un brutto risultato proprio nella sua città, cosa è successo?

«Non lo abbiamo capito, i sondaggi dicevano tutt’altro, erano buoni. Però la realtà è più dura delle intenzioni, quindi i fatti parlano e lui ha reagito con intelligenza: andato sotto di 10-15 punti non ha esitato ad assumersi le sue responsabilità, non scaricando sulla coalizione nazionale. Esattamente il contrario di quello che ha fatto la nuova presidente».

Cosa intende?
«La prima cosa che ha detto Alessandra Todde è stata: “I sardi hanno risposto ai manganelli con le matite”. Ma come si fa a dire una cosa così? I sardi hanno votato per dare un governo alla Sardegna, i manganelli non c’entrano niente».

I sardi potrebbero aver votato contro il centrodestra…
«Abbiamo perso per meno di duemila voti. Io però sono moto contento del risultato della mia lista».

La sua lista non si chiamava «Noi moderati», come il suo partito.
«Si chiamava “Sardegna al centro 2020”, abbiamo preso il 5,4%. Ovvero 1,7% in più della Lega e 0,9% meno di Forza Italia».

Perché questo nome?
«È una lista nata nel 2020, con gli amici Peru e Tunis, con sindaci, amministratori locali, terzo settore, associazioni. È questa la sua forza, il lavoro sul territorio. Adesso replicheremo in Abruzzo».

Si sente sicuro?
«Sono fiducioso. Il presidente Marsilio che si ricandida ha governato bene. Abbiamo smesso di guardare i sondaggi, vediamo il riscontro sul territorio».

Avete smesso dopo i numeri di Truzzu?
«Sì, i sondaggi sbagliano spesso ma sono un potente mezzo di comunicazione. Se adesso dicono che per le elezioni europee la mia lista non supera lo sbarramento la gente pensa di dare il voto a qualcuno altro. Invece il voto della Sardegna ci dice che la voglia di ricostruire il centrodestra c’è ed è forte».

Quindi in Abruzzo come andrà?
«Posso citare una percentuale?».

Prego.
«A Silvi Marina “Noi moderati” è al 13,64%, Fratelli d’Italia al 14,35%. Da qui viene Beta Costantini, l’assessore ai Servizi sociali che è candidata, lei come Marianna Scoccia, sindaco di Prezza, un paese in provincia dell’Aquila di novecento abitanti. Ai suoi eventi politici ci sono più persone che cittadini del paese».

Farà campagna elettorale in Abruzzo?
«Certo, tra l’altro ci torno sempre volentieri».

Torna?
«Ho origini abruzzesi, di Fossacesia, in provincia di Chieti, la costa dei Trabocchi di dannunziana memoria. C’è una meravigliosa pista ciclabile. Quest’anno il giro d’Italia è partito da qui».

Intervista di Alessandra Arachi a Maurizio Lupi al “Corriere della Sera”