Oltre il 90% dei comuni italiani è a rischio idrogeologico, a rischio frane, alluvioni, erosione delle coste. Il problema non è circoscritto alla sola isola di Ischia. E di questo che dobbiamo farci carico, cosa che non è avvenuta nel recente passato per responsabilità di una politica incapace di assumersi il peso di una prevenzione economicamente costosa ed elettoralmente poco remunerativa, dire “no” quando quel “no” avrebbe allontanato qualche voto ma avrebbe potuto salvare vite umane, beni e comunità.
L’ho dichiarato oggi alla Camera durante la discussione generale sulla conversione in legge del decreto Ischia.
Nella tragedia hanno pesato lo sfruttamento del suolo e del territorio e una politica che non ha saputo dire “no” perché il consenso legato al boom economico e turistico della zona era più importante. È necessario aprire una nuova stagione dove non può mancare una reale capacità di visione del domani. Perché calamità e alluvioni non possono essere evitate, ma ci si può far trovare preparati. A costo di dover spiegare scelte difficili, a costo di investire risorse senza ritorni immediati, a costo di saper dire no.