Consiglio Europeo: Premier Giorgia Meloni può contare sulla maggioranza del paese e sulla lealtà della coalizione.

EUROPA CHIAMATA AD UNA PROVA DI RESPONSABILITA’. DOVREMO LOTTARE CON LACRIME E SANGUE PER PRESERVARE LA LIBERTA’, LA DEMOCRAZIA, LA PACE E LA PROSPERITA’. IL PREMIER MELONI HA DALLA SUA LA COERENZA DELL’AZIONE DI GOVERNO, LA MAGGIORANZA DEL PAESE, LA LEALTA’ E LA COESIONE DELLA COALIZIONE CHE LA SOSTIENE’ .
Esistono nella storia degli eventi politici internazionali giornate storiche che assumono una importanza cruciale per le implicazioni e per la portata delle decisioni che ne derivano. Il prossimo Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre è senza dubbio uno di questi. Le notizie e gli aggiornamenti che si susseguono dal fronte – russo/ucraino e israelo-palestinese-iraniano – non lasciano presagire nulla di buono per le prossime settimane.
In questa delicatissima congiuntura internazionale, nella quale si ha la sensazione, fortissima, che ci si trovi ad un passo da un coinvolgimento ben più ampio dei veri Paesi – con equilibri geopolitici messi a repentaglio da prove di forza in rapida escalation – l’Unione europea è chiamata a svolgere un ruolo di mediazione diplomatica, intensificando il dialogo e sviluppando proposte di pace che tengano conto delle ragioni degli uni e degli altri, senza perdere la propria autorevolezza e credibilità, ma soprattutto mantenendo unità e coerenza, sapendo distinguere, come sinora ha sempre fatto, chi ha attaccato e chi si è soltanto difeso, ma riuscendo al contempo a distinguere la proporzionalità della legittima difesa da una vocazione meramente oltranzista e militarista.
Ebbene, i mesi che verranno e le restrizioni che conflitti di questa portata provocano, imporranno sacrifici. Le conquiste di democrazia, di pace, di prosperità e di crescita che la costruzione e il consolidamento dell’Unione europea hanno garantito, sono oggi messe a rischio da un allargamento del conflitto che può determinarsi da un momento all’altro e dinnanzi al quale dobbiamo farci trovare pronti. Una cosa è certa: i due conflitti ci fanno riflettere soprattutto sulla urgenza di una Europa forte, coesa, che riesca a superare le divisioni.
Occorre reagire fortemente contro tutte le azioni militari che non abbiano una ragione di difesa e che possano essere preludio di reazioni a catena difficilmente governabili, con un effetto domino che sarebbe solo il prologo di un terzo conflitto mondiale. Questo lo scenario politico-militare dal quale deriveranno ancor di più di quanto non sia sinora accaduto, ricadute sull’economia e sulla produzione.
E’ per questo che in contesti come quello attuale occorrerà parlare il linguaggio della verità e della chiarezza, sottolineando la necessità di un programma e di provvedimenti dal grande impatto, che richiederà sacrifici e scelte di campo. Un programma di ‘sangue, fatica, lacrime e sudore’, che ribadisca le ragioni che hanno portato alla costruzione della casa comune europea e all’affermazione degli ideali di libertà e democrazia!
Servirà essere chiari con i cittadini europei sulle ripercussioni economiche che la situazione attuale impongono. Presidente, noi siamo convinti che il buon lavoro fatto in questi due anni di Governo mostri già i suoi frutti, anche sul piano internazionale.
La coerenza e la fermezza dimostrata sui vari dossier e le prese di posizione assunte a testa alta e con il coraggio delle proprie idee e valori, sono sotto gli occhi di tutti e ne è una riprova la considerazione che il nostro Paese ha in tutti i consessi. I prossimi mesi richiederanno ulteriore senso di responsabilità.
Sono sicuro che la stabilità politica del governo e la coesione della coalizione, la consapevolezza di rappresentare la maggioranza del Paese, la chiarezza delle Sue parole, il prestigio dell’Italia sono elementi che non potranno che sostenere le decisioni difficili che inevitabilmente dovranno essere adottate.
L’Italia e l’Unione europea daranno il loro indispensabile contributo alla ricomposizione dei conflitti, rinnovando la loro naturale vocazione al dialogo, alla diplomazia, alla pace.