La pandemia, l’inflazione, il caro bollette, il calo del potere d’acquisto dei salari, la mancanza di alloggi a prezzi accessibili, l’aumento del costo del denaro che si ripercuote sui mutui a tasso variabile: in un anno la rata mensile è passata dal 60 al 75%. Stiamo uscendo da un periodo difficile, e la mozione affronta l’emergenza abitativa in 3 modi: l’ascolto dei territori per la riqualificazione degli edifici in disuso e di quelli sequestrati, incentivandone anche la trasformazione in nuove forme di abitazione come le co-housing, rivolte soprattutto alle persone più anziane, di immobili per giovani e studenti attenti alla riqualificazione urbana, più vicina all’ambiente e senza consumo di suolo. Poi un monitoraggio della gestione degli affitti: sono 5,2 milioni le persone che vivono in affitto, quasi il 32% meno abbienti, stranieri, persone sole con meno di 35 anni e coppie giovani senza figli; il 20% delle famiglie che ha il reddito più basso spende in media per la casa il 40% del reddito disponibile. Infine una collaborazione attiva tra pubblico e privato con un ritorno agli affitti a lungo termine e incentivando il dialogo tra cittadini e banche per tutelarli dall’aumento dei mutui, con agevolazioni alle imprese che investono in immobili da convertire in appartamenti a prezzi agevolati per le fasce più deboli della società.
